Progetto I WALK

Obiettivo:
Migliorare la salute e le condizioni di vita dei bambini affetti dal piede torto congenito attraverso trattamenti chirurgici e riabilitativi post-operatori. Migliorare la sostenibilità economica delle famiglie di appartenenza che devono far fronte a spese sia mediche che quotidiane per la salute dei bambini.

Contesto:
Il piede torto è una deformità fisica gravemente invalidante. Quasi 200.000 bambini nascono ogni anno in tutto il mondo con la diagnosi “piede equino varo supinato”, circa la metà sono piede torto bilaterale. Le cause sono ad oggi ancora sconosciute; tra la dodicesima e la ventesima settimana di gravidanza un piede in via di sviluppo si trasforma in un « piede equino ».

La diagnosi del piede torto avviene, di norma, al momento della nascita ma negli ultimi anni, grazie al miglioramento delle apparecchiature mediche è sempre più frequente la possibilità che il piede torto venga diagnosticato quando il bambino è ancora nella pancia della mamma, durante l’ecografia morfologica. È davvero importante che la diagnosi venga fatta al più tardi alla nascita del bambino in modo da iniziare ad intervenire nella correzione di questa malformazione dai primissimi mesi di vita.

In Rwanda, come in altri Paesi poveri, tutto questo avviene solo raramente. I bambini, nella maggior parte dei casi, non nascono in ospedale ma a casa e questo comporta che non vengano fatti tutta una serie di controlli e accertamenti né alla nascita, né prima. In molti casi una diagnosi precoce permetterebbe ai medici di intervenire tempestivamente senza comportare gravi forme di disabilità e problemi nella crescita dei piccoli affetti da questa patologia. Ma anche dopo la nascita ci sono poche possibilità per i bambini affetti da questa patologia di ricevere cure. Anche a causa della vergogna, i genitori tendono a nascondere i neonati con malformazioni. Se poi il padre abbandona la famiglia e la madre resta sola con loro, non è raro vedere un bambino abbandonato dall’intera parentela.

Un bambino nato nei contesti poveri del Rwanda nasce di per sé con un notevole svantaggio. Dovrà impegnarsi, lavorare sodo e camminare chilometri e chilometri ogni giorno per andare a scuola, lavarsi, bere e mangiare. Peggio ancora se è portatore di disabilità: gli o le toccherà una vita di emarginazione, discriminazioni e umiliazioni, soprattutto se non potrà camminare e percorrere con le sue gambe i km che per andare a scuola, che spesso rappresenta l’unica opportunità di riscatto nella vita.

Un bambino nato in Rwanda con i piedi torti nasce con tutti questi “svantaggi”: qui, per centinaia di bambini, la malformazione congenita di uno o entrambi i piedi rappresenta una vera e propria condanna all’esclusione e alla stigmatizzazione.

Area di intervento:
AFRICA Sub-Sahariana. Repubblica del Rwanda, Distretto di Musanze-Ruhengeri, città di Ruhengeri e periferia.

Durata dell’intervento:
Annuale

Beneficiari:
Bambini affetti dal piede torto congenito e loro famiglie

Costo totale:
2.500,00 euro a bambino

Bambini affetti dal piede torto congenito e loro famiglie

Stato del progetto:  in corso

Approfondimento

Descrizione:

Molte organizzazioni internazionali hanno cercato di cambiare questa situazione ormai da anni in molti Paesi, e anche noi di Jardin abbiamo deciso di fare qualcosa. Abbiamo dato avvio al progetto I WALK, per dare una nuovo vita a questi bambini e alle loro famiglie: insieme a Caritas Diocesana di Ruhengheri e al nostro partner Insieme Si Può lavoriamo per trovarli, anche nei villaggi più remoti, operarli e seguirli in tutto il percorso di riabilitazione fino al momento in cui tornano a camminare.

Il trattamento di questa deformità avviene con operazioni chirurgiche, applicazione di gessi correttivi e tutori in modo che le ossa si abituino progressivamente alla correzione ottenuta. La riabilitazione per questi bambini è lunga e impegnativa, richiede di seguire un regime alimentare sano e ricostituente.

Con questo progetto offriamo cure gratuite alle famiglie più povere, impossibilitate a sostenere il costo dell’operazione e delle cure post operatorie. Per permettere alle famiglie di avere una sostenibilità economica, che li aiuti per le spese sia mediche successive, vengono anche forniti animali da cortile, sementi e attrezzi per coltivare la terra.

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