06 maggio 2024

ESSERE MAMMA NEL BARRIO SAN JORGE

San Jorge è un quartiere della periferia sud della città di Posadas (nord est dell’Argentina, sul confine con il Paraguay). È sorto sopra ad una discarica, principalmente di vetro. Ma da quando, nel 1987 circa, è nata Jardin de los Niños, questa baraccopoli è completamente cambiata: per buona parte è stata urbanizzata con strade, marciapiedi, allacciamenti, case di mattoni e, soprattutto, ci sono i progetti dell’Associazione come asilo, scuole, laboratori, centri di aggregazione e di assistenza, mense comunitarie, piccole attività nate grazie al microcredito… San Jorge ha un volto diverso, umano e dignitoso! Ancora non è facile vivere in questo quartiere, molti sono i problemi che permangono, legati alla povertà strutturale diffusa, la violenza, l’arrivo di sempre nuovi poveri che arrivano dalle zone più lontane della regione, la mancanza di risorse…
Cosa significa quindi, per una giovane mamma, nascere, crescere, creare la propria famiglia e vedere a sua volta la crescita dei propri figli in un quartiere come San Jorge?
Lo abbiamo chiesto a Gabriela, una giovane donna di 24 anni che frequenta il Centro Sociale Comunitario dove porta i suoi 2 bambini alle attività pomeridiane e dove partecipa ai momenti di informazione ed aggregazione che l’Associazione crea grazie alla collaborazione di volontari ed altri partner locali.

“Ciao, mi chiamo Gabriela e ho due figli: Ludmila di 8 e Mateo di 5 anni. Ludmila frequenta la scuola che si trova all’ingresso del quartiere e Mateo va all’asilo qui in quartiere. Sono nata qui a San Jorge e ho sempre abitato qui con la mia famiglia, prima in una casetta di lamiera in zona Tablada, poi in una vivienda (casa di mattoni nella zona urbanizzata) perché eravamo tanti figli (6) e
c’era anche la nonna che era ammalata. Quando ero piccola non mi sono mai chiesta se ero contenta di vivere qui oppure no: non avevo altra scelta, conoscevo solo questo quartiere e non sapevo come fosse la vita fuori da qui. Per me era normale dormire in 6 su un materasso per terra, fare la fila alla mensa sotto la pioggia o sotto il sole bollente per poter mangiare, non avere l’acqua per lavarsi, essere sempre picchiati dalla mamma se facevamo qualcosa, avere amiche, compagne o vicine di casa incinte perché violentate da un vicino o da un parente, camminare tra i sacchettini di droga per terra… una volta era così questo quartiere, si accettava questo perché l’importante era mangiare e sopravvivere.

Però so che adesso io non voglio queste cose per i miei figli. So che si può avere una vita diversa. So che non voglio che i miei figli vedano i loro amici che si drogano oppure che si trovino a dover crescere un figlio da molto giovani come è successo a me. So che i miei figli si meritano opportunità: di stare bene, di essere felici, di realizzare i loro sogni. Non sto male a San Jorge ma ho paura per loro.
Per questo motivo cerco di portarli qui al Centro, di fare di tutto perché vadano a scuola e perché vadano bene a scuola. Non desidero
altro per loro se non che abbiano la forza di non cedere alla violenza, alle ingiustizie e alle tentazioni della delinquenza. Io mi batto per questo.”

Essere una mamma a San Jorge significa scontrarsi anche con questi rischi, con il perpetuarsi di dinamiche educative e sociali che possono essere un rischio per la vita dei propri figli. Ma le mamme non sono da sole perché possono contare su altre persone che, come loro, affrontano queste battaglie quotidiane. Perché è importante che ogni mamma possa essere accompagnata e sostenuta dalla propria comunità!

ESSERE MAMMA NEL BARRIO SAN JORGE

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