Aprile 2025

“La Lumiere” continua a brillare

L’idea è nata quando il governo ha regalato una mucca ad ogni nucleo familiare, senza però fornire spiegazioni o formazione per quanto riguarda l’allevamento e la rendita della mucca, condizioni che un po’ alla volta hanno portato all’estinzione di questo buon proposito. La Caritas di Ruhengeri ha quindi pensato e proposto un progetto che prevedesse la consegna di una mucca di razza frisona (garantisce livelli di produzione più elevati delle vacche di razza locale) accompagnata però da una formazione base su come nutrire l’animale, come preparare la stalla, come mantenere le condizioni igienico-sanitarie per utilizzare il latte….
L’idea si è evoluta fino ad includere l’acquisto di questo latte per produrre formaggio da vendere a supermercati ed alberghi frequentati dai turisti stranieri che vengono in Rwanda a vedere i gorilla di montagna e che sono particolarmente attenti al cibo. Nasce così il caseificio “La Lumiere”, grazie al co-finanziamento di Caritas Sant’Antonio, degli amici della ONG MONDO GIUSTO di Lecco, della Regione Veneto (Bando Cooperazione allo sviluppo-2013 presentato da noi di Jardin de los Niños) ma soprattutto grazie a 3 anni di lavoro delle donne rwandesi!

I risultati

Nel settore lattiero-caseario “La Lumiere” è diventato un modello di produzione di un formaggio di alta qualità per il quale è stato assegnato a giugno 2016 un certificato Smark (certificato di garanzia e doc del formaggio) dal Ministero dell’Igiene e delle Infrastrutture del Rwanda, solo dopo un anno di operatività. Ha aumentato negli anni la sua produzione e ha ottenuto nel 2017 la certificazione HCCP da parte di RSB affermandosi nel mercato regionale e internazionale: nel 2018 in Congo-Brazzaville ha venduto 180 kg di formaggio. Dall’anno 2000 un’altra quantità di latte proviene dal monte Gishwati, a 50 km da Nyakinama: ogni giorno si raccolgono qui a turno tra 800 e 1000 litri di latte.

Quotidianamente rifornisce 11 supermercati e gli alberghi di Kigali, Gisenyi e Ruhengeri.
Ha 15 dipendenti, ognuno a capo di famiglie con 4 o 5 bambini, per un totale di altri 75 beneficiari.

Oggi lavora 2000 litri di latte al giorno, produce quotidianamente 100 forme di formaggio e, su ordinazione, ricotta e burro.

Lo yogurtificio


Visto il buon esito del progetto “La Lumiere”, tra il 2019 e il 2020 è stato fatto un ampliamento del caseificio per la produzione dello yogurt alla frutta. Questo ha permesso di incrementare il numero di beneficiari, coinvolgendo altre donne agricoltrici della zona. Si lavorano ulteriori 1000 litri di latte al giorno per produrre yogurt naturale aromatizzato alla frutta: vaniglia, fragole, frutto della passione, banana ed altra frutta locale.


I beneficiari

“La Lumiere” ha una partnership per la fornitura di latte con quattro cooperative locali di 40 famiglie e con le piccole stalle di 120 donne allevatrici: sono 160 le famiglie, per un totale di 800 persone, che vivono grazie al caseificio. Mamme, vedove, donne, e centinaia di bambini che grazie al lavoro di questo nucleo di produzione hanno visto in questi anni le loro vite migliorare in maniera significativa.

Le difficoltà…

Anche nelle cose belle, però, non mancano le difficoltà quotidiane: l’alto costo dell’elettricità, dell’acqua e della benzina per gli spostamenti per recuperare il latte e consegnare il formaggio, la difficoltà nel trovare gli imballaggi adeguati in Ruanda, la stagione delle piogge che con le sue alluvioni rischia di distruggere i pascoli e portare via le mucche, oppure i periodi di siccità e di scarsità di foraggio che costringono a spostare il bestiame nelle zone montane più alte e lontane…


La storia di Francine

Francine ha 48 anni ed è mamma di 6 figli. Alleva 3 mucche (due femmine e un maschio) e produce ogni giorno 18 litri di latte che consegna con una latta di acciaio portandola a piedi per 20 minuti lungo una stradina sterrata.
Questo le consente di guadagnare l’equivalente di 151 euro al mese. Grazie ai soldi che ricevo dal caseificio ho potuto mandare i miei figli a scuola senza difficoltà. I primi due hanno appena finito l’università, gli altri frequentano la scuola secondaria.
Francine si occupa anche di un orto di 20mx15m in cui coltiva diverse verdure: amaranto, carote, cavoli, spinaci e broccoli.
Il caseificio ha cambiato la vita di Francine e della sua famiglia perché uno dei miei figli, che ha finito l’università, ha appena trovato lavoro e insegna nella scuola secondaria del mio villaggio. Tuttavia, negli ultimi anni, a causa della situazione di sicurezza nella regione, la vita è diventata sempre più difficile e ci sono ancora molte famiglie che vivono in povertà.

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