ONG Nassae
ONG NASSAE è un’associazione senza fini di lucro che gestisce l’omonima scuola Nassae situata nella periferia più povera di Lima.
La scuola Nassae è sorta intorno al 2000 nel quartiere di San Juan di Lurigancho, uno dei quartieri più estesi e poveri di Lima (capitale del Perù), tristemente conosciuto nella città per le situazioni di violenza, per i gruppi sovversivi e per la presenza di due carceri. La scuola è nata per consentire ai bambini lavoratori della zona, i NATs, di alternare scuola e lavoro, con orari scolastici flessibili ed alternativi metodi di insegnamento in quanto adatti all’esperienza di lavoro e di vita degli alunni. Il fine primario non è tanto l’apprendimento di nozioni scolastiche, quanto “l’accompagnamento” dei bambini lungo un processo di rivalorizzazione di sé come individui: quelli della scuola Nassae, infatti, sono bambini abituati a vivere in condizioni di estrema povertà e con situazioni familiari difficili (famiglie disgregate, episodi di violenza), spesso senza sapere cosa significhi sentirsi amati e curati perché non l’hanno mai sperimentato. È per questa ragione che prima di tutto i bambini lavoratori vengono guidati a recuperare autostima e sicurezza, a comprendere il valore del lavoro, della scuola, nonché del rispetto per sé stessi e per gli altri.
In seconda battuta, i bambini sviluppano la capacità di relazione con il gruppo, abilità che stimola il protagonismo dei bambini, spesso con ricadute positive anche nei rapporti con la famiglia. Sono loro, gli stessi bambini lavoratori, ad aver scelto il nome per la loro scuola: Nassae, ossia Nelly, Alejandro, sembradores de semillas, amor y esperanza – Nelly, Alejandro, seminatori di semi, amore e speranza.
Inoltre, grazie ad attività scolastiche mirate e all’organizzazione di eventi che coinvolgono altre istituzioni, i bambini lavoratori prendono consapevolezza dei propri diritti, allargano la visione della realtà che li circonda, acquisiscono nuovi strumenti per leggere e sviluppano un maggiore senso critico, partecipando collettivamente alla lotta per la salvaguardia dei propri diritti.
La ONG NASSAE considera l’educazione di qualità come un diritto per lo sviluppo integrale: l’educazione non si riduce solamente all’ambito didattico ma comprende anche aspetti organizzativi, famigliari e sociali. Il progetto educativo della Nassae parte dalle esperienze degli alunni stessi, promuove il protagonismo e l’organizzazione infantile, dando rispetto e valore ai Nat’s come soggetti produttivi e titolari di diritti.
ONG Nassae
Area di intervento
Perù, città di Lima, Distretto di San Juan de Lurigancho, zona JICAMARCA settore VILLASOL
Beneficiari
70 bambini e circa 180 famigliari
Parole chiave della scuola Nassae
Principi
Valori
Storia
Il tutto parte dall’esperienza e dalla vita dalla fondatrice ed attuale Direttrice della Scuola, Luz Palomino Barrientos de Palma, per tutti Lucy, e dall’essere stata essa stessa una NATs, una bambina lavoratrice.
Dalla sua esperienza nasce un progetto personale e sociale: il voler contribuire a cambiare la situazione in cui vivono i Nats e, per fare questo, la necessità di lavorare direttamente con loro.
Nel 2000 iniziano per Lucy i primi contatti e condivisioni di problematiche con alcuni NATs. Dopo aver raggiunto una reciproca relazione di fiducia e rispetto sorge comune il desiderio di organizzarsi: è a partire da questo momento che ufficialmente prende vita e si costituisce un gruppo, il 21 agosto 2001, formato da 30 NATs, tutti venditori di caramelle. Inizialmente il gruppo si pone come nome quello di GONATV (Grupo de adolescentes y niños trabajando por la vida). Grazie alla costituzione di questo gruppo si viene a conoscenza della realtà dei bambini lavoratori che ancora non avevano terminato la scuola primaria: nasce quindi l’idea di creare una scuola proprio per i NATs. Si inizia con l’esperienza della scuola con 8 bambini di età diverse.
Inizialmente si è dovuti contare sull’appoggio amministrativo del MANTHOC (il movimento nazionale peruviano dei bambini/adolescenti lavoratori figli di operai cristiani) per formalizzare la legalità dei documenti al termine dell’anno scolastico, facendo in moco che il percorso fosse riconosciuto legalmente.
Le lezioni venivano tenute da una professoressa volontaria e in maniera autonoma in un piccolo locale prestato e arredato con un minimo mobilio, sempre prestato.
Molte erano le limitazioni e le necessità per riuscire ad offrire un’educazione integrale e di qualità. Molte di queste necessità sono state affrontate grazie al supporto di alcune organizzazioni per bambini come il MNNATSOP (il movimento nazionale peruviano di bambini/adolescenti lavoratori organizzati), gente amica che già conosceva l’esperienza del lavoro infantile.
La creazione di questa nuova esperienza educativa ha portato Lucy a ritenere che l’educazione non è solamente insegnare e fare in modo che i bambini seguano le indicazioni ma, al contrario, l’educazione deve essere integrale dove si inizia a vedere il NAT come un essere umano, fare in modo che aumenti la sua autostima, deve saper considerare importanti aspetti come l’alimentazione, la salute, la famiglia, ecc. Sono tutti elementi che devono mantenersi in equilibrio tra di loro affinché il bambino possa riuscire ad essere e a sentirsi veramente parte del sistema educativo. Allo stesso tempo la scuola deve sapersi adattarsi alle caratteristiche dei NATs (non il contrario dove sono i NATs che si devono adattare alla scuola).
Parallelamente si lavora anche per cercare opportunità di partecipazione per condividere l’esperienza della Nassae non soltanto come istituzione scolastica ma anche come luogo dove poter esercitare il protagonismo e la partecipazione organizzativa degli alunni.
Programma educativo Nassae
Nel tempo la scuola è cresciuta. Si è passati da 8 bambini accolti in una piccola stanza a ben 70 bambini (tra scuola dell’infanzia e primaria) in un edificio di 3 piani. Anche le attività sono cresciute e si sono aperte alle famiglie degli alunni iscritti e alla comunità attraverso programmi di microcredito, educazione sulle tematiche genitoriali, sanitarie, alimentari…
Il bambino non è un isola ma il membro di una comunità più allargata e solamente lavorando su tutta la comunità si può apportare un significativo miglioramento delle condizioni di vita di tutte le persone che vi abitano, in particolare dei bambini.