Cibo e lavoro per costruire un futuro migliore, al femminile
L’insicurezza alimentare resta una dei problemi più gravi per la popolazione ruandese: quasi la metà di questa non ha accesso a cibo in quantità e varietà adeguate, il consumo di latte e carne è ancora molto basso e la malnutrizione molto diffusa. I più vulnerabili sono i nuclei familiari capeggiati da donne vedove e da ragazzini orfani.
Nel 2011 Jardin de los Ninos e il partner locale Caritas diocesana di Ruhengeri hanno deciso di attivarsi per fronteggiare questa drammatica situazione. E così, di lì a poco, è nato “Sicurezza alimentare e lavoro“, un progetto teso a aumentare la disponibilità di cibo e in generale lo standard di vita dei più poveri attraverso l’avvio di micro-attività generatrici di reddito in ambito agricolo, dell’allevamento e del commercio, in un’ottica di auto-promozione economica e sociale delle persone coinvolte. L’intervento prevede più livelli di azione e l’avvio di svariati programmi lungo un arco temporale di oltre 3 anni.
A dicembre 2014 si sono concluse le prime due fasi del progetto e i risultati sono stati molto positivi, ben quanto previsto:
- 50 ragazzini orfani e oltre 100 donne riuniti in associazioni di mutuo-aiuto hanno partecipato ad un corso in allevamento di pecore e hanno ricevuto due pecore gravide ciascuno; parte degli agnellini e delle madri vengono poi inseriti in un programma rotativo dei capi a beneficio di altri orfani e altre donne membri delle associazioni
- costruzione di una stalla di progetto con sei mucche gravide; parte del latte prodotto è stato distribuito gratuitamente a bambini malnutriti, orfani e malati di HIV seguiti dal partner locale
- 57 donne capofamiglia già in possesso di una mucca ma scarsamente o per nulla produttiva sono state formate in tecniche di allevamento bovino e marketing
- 46 di queste hanno già ottenuto un microcredito per sviluppare le loro microattività
- 10 microallevatrici si sono unite costituendo una cooperativa per la vendita del latte
e hanno preso parte a un corso di formazione in tema di gestione di una cooperativa,
marketing, tecniche di vendita e comunicazione
- oltre 140 microallevatrici di mucche hanno beneficiato ad oggi di assistenza tecnica a domicilio e hanno visto migliorate qualità e quantità del latte prodotto
- la media del latte venduto dalle microallevatrici è passato da 2 litri al giorno di inizio progetto a 5 litri al giorno
- le condizioni economiche delle famiglie delle microallevatrici sono migliorate, consentendo loro di pagare autonomamente l’assicurazione sanitaria per tutti i figli (mentre ad inizio progetto solo 1/4 era coperto) e di triplicare il numero di figli iscritti a scuola mediante il versamento della tasse scolastiche e l’acquisto di uniforme obbligatoria e materiale didattico
- a novembre 2014 è entrato in funzione il caseificio di progetto che lavora ormai 300 litri di latte al giorno, in parte prodotto dalla stalla di progetto e in parte acquistato dalla microallevatrici
- nel mese di dicembre 2014 il caseificio ha prodotto e venduto 40 kg di burro, oltre 400 forme di formaggio da mezzo chilo, più di 1300 litri di latte scremato e caglio
Proprio in questi giorni ha preso avvio la terza fase di progetto che prevede di coinvolgere altre donne nel programma di allevamento bovino e rafforzare le attività di vendita dei prodotti derivati (latte, ricotta, formaggio). In particolare però sono stati lanciati due nuovi programmi sempre rivolti alle donne sole e più povere, uno nel campo dell’artigianato e l’altro nel campo dell’agricoltura sostenibile, in risposta alle richieste che le stesse donne beneficiarie ci hanno fatto.
Donne ostinate perché, nonostante le difficoltà, continuano a lottare e a rimboccarsi le maniche per costruire con le proprie mani un futuro migliore per i loro figli.