Piccoli germogli crescono a Jicamarca

78 bambini hanno percorso quest’anno i sentieri sterrati e polverosi di Jicamarca per varcare il portone blu della Nassae, accesso in un microcosmo in cui affetto, ascolto e valorizzazione sono l’anima del processo educativo in atto.

Dalle finestre e dai ballatoi dell’edificio la vista di apre su una distesa di casettine precarie, indice della diffusa povertà degli abitanti e al contempo della loro caparbietà e della speranza che li sorregge. Sono persone che lottano quotidianamente per permettere a sé e alle proprie famiglie di arrivare a sera e magari mettere da parte una manciata di soles per migliorare, piano piano, le condizioni di vita, comprando qualche mattone da sostituire alle pareti di legno o versando la quota per potersi allacciare alla rete elettrica provvisoria.

foto p.6_5I maestri e le maestre che lavorano alla Nassae sono di condizioni modeste, ricevono salari bassi, di certo molto inferiori a quelli garantiti nelle scuole pubbliche, ma per loro dedicarsi ai bambini provenienti da contesti problematici è una precisa scelta, una vocazione. E nonostante le difficoltà economiche della Nassae si sommino alle difficoltà del contesto, anche nel 2014 non sono mancate le belle novità per i piccoli alunni, frutto dell’incessante sforzo di offrire loro il massimo.
E’ stata avviata una collaborazione con l’Università La Catolica di Lima in forza della quale il corpo insegnante ha usufruito di formazione gratuita e gli alunni del III e IV grado della primaria sono stati coinvolti in laboratori didattici tenuti al sabato. Si approfitta di ogni ricorrenza per riflettere sul ruolo dell’educazione e dell’istruzione, come nel caso del “Dia de la Educacion inicial” (ossia il Giorno della Educazione materna), celebrato con attività all’interno della scuola ma anche con iniziative nella comunità di Jicamarca. Untitled

Durante quest’anno scolastico la Nassae ha inoltre inaugurato un nuovo progetto che coinvolge gli alunni del V e VI grado della primaria: il progetto Biohuertas, micro-coltivazioni gestite direttamente dai bambini, in un primo tempo esclusivamente presso i locali della Nassae e poi anche a casa, in modo da moltiplicare i benefici anche in termini di auto-consumo. Las Biohuertas sono la riprova che anche in mezzo al “nulla” -in un ambiente costituito da terreno arido, rocce e nessun albero- un seme, se curato con costanza e dedizione, può germogliare e sviluppare radici vigorose . E lo stesso sarà per questi bambini, grazie all’appassionato e competente lavoro della direttrice e degli educatori della Nassae.

 

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